Le nuove regole per il Terzo Settore dopo il DL Lavoro
L’inizio di luglio con l’entrata in vigore della Legge 85/2023 ha di fatto convertito il Decreto Legge 48/2023, il cosiddetto Decreto Lavoro, con il quale il Governo ha previsto diverse misure finalizzate all’accesso al mondo del lavoro e all’inclusione sociale. Alcune importanti novità riguardano anche il settore del Terzo Settore.
Le novità del DL Lavoro
Il DL lavoro ha sostanzialmente introdotto quattro principali novità di importante interesse per gli enti del terzo settore. Tra queste rientrano quelle legate alle differenze retributive, quelle sull’assegno di inclusione, l’accesso al lavoro agile e gli incentivi. Cerchiamo di fare chiarezza sui punti essenziali di ciascuna di esse.
ETS e imprese sociali: le differenze retributive
Uno dei principali interventi del DL Lavoro, e quindi della Legge 85/2023, è quello legato alle modifiche delle differenze retributive tra i lavoratori dipendenti degli Enti del Terzo Settore. In modo particolare si stabilisce come la differenza retributiva tra i lavoratori dipendenti non può essere superiore al rapporto di 1 a 8. Tale calcolo si basa sulla retribuzione annua lorda. In presenza di comprovate esigenze, però, il rapporto può essere di 1 a 12.
Inoltre viene modificato il divieto di distribuzione indiretta degli utili da parte delle imprese sociali e degli enti del terzo settore. Per distribuzione indiretta è da intendersi anche quella corrisposta con compensi superiori al 40% rispetto a quanto previsto ai lavoratori subordinati o autonomi.
L’assegno di inclusione
Per il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale delle fasce più povere e deboli il Governo nel DL Lavoro ha previsto la formula dell’assegno di inclusione. Entrerà in vigore il 1 gennaio del 2024 (e sostituirà l’attuale sistema del reddito di cittadinanza) e prevede un sussidio economico erogato per un periodo di tempo continuativo non superiore ai 18 mesi per i nuclei familiari con persone con disabilità, minorenni o anche over60 in presenza di determinati requisiti. L’assegno di inclusione potrà poi essere rinnovato, dopo la sospensione di un mese, per altri dodici mesi.
Per ottenere il beneficio economico (gestito dall’INPS che si occuperò del rilascio di una Carta di inclusione elettronica e ricaricabile) bisognerà iscriversi al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Sissl). Inoltre sempre tramite la stessa piattaforma si potrà ricercare lavoro, trovare attività di formazione e perfezionamento delle competenze e partecipare a progetti utili alla collettività.
Il lavoro agile
La disciplina del lavoro agile è stata semplificata e prevede una proroga fino al 20 settembre 2023 della possibilità di ricorrere a questa possibilità. Potranno usufruire del lavoro agile i dipendenti, sia pubblici che privati, che hanno patologie e condizioni invalidanti riconosciute del Ministero della Salute nell’apposito decreto del 4 febbraio 2022. Inoltre viene prorogato al 31 dicembre 2023 il diritto all’accesso al lavoro agile, in assenza di accordi individuali, per i genitori di minori di 14 anni e dei lavoratori dipendenti con un maggior rischio di esposizione al Covid-19.
Gli incentivi
Gli Enti del Terzo Settore, le associazioni e le imprese sociali che svolgono attività orientate alla tutela della disabilità o all’inserimento lavorativo di soggetti disabili o con difficoltà, potranno ricevere degli incentivi. Tali incentivi, riconosciuti nella misura di un contributo del 60% o dell’80% di quanto riconosciuto ai datori di lavoro privati per le assunzioni agevolate a tempo determinato o indeterminato, sono riconosciuti per ogni lavoratore con disabilità assunto. Inoltre per gli ETS e gli altri enti è previsto un ulteriore incentivo per l’assunzione a tempo indeterminato di soggetti con disabilità con meno di 35 anni. Per accedere a questi incentivi è necessario essere in regola con l’iscrizione al RUNTS.
Questo articolo ha 0 commenti